Piccoli tasselli di legno colorato, apparentemente indistinti. Insieme diventano opera, per mano di un intarsiatore collesanese. E fanno sentire la loro voce.
C’è un Pinocchio che dorme. È lontano da paure, preoccupazioni, obblighi. È felice. E sogna. Lo capisci dal suo volto sereno. Il bambino di legno adesso ha messo da parte sei nasi, diversi per lunghezza, e li ha appesi alla parete. Sono da utilizzare in base alle circostanze: più grossa sarà la bugia, più lungo sarà il naso.
Allora, quando sarà sveglio, sceglierà quale di questi indossare e così dispenserà bugie. Ma, sia chiaro, non mentirà mai a se stesso. Perché lui in fondo vuole solo giocare.
Volete dargliene una colpa? Non è mica un burattino questo Pinocchio, è un bambino fatto di legno e di sentimenti. È libero.
(immagine di copertina: dettaglio di Pinocchio dormiente)
Pinocchio è espressione di quel prezioso microcosmo di fantasia e di creatività, che permea l’arte di Pino Valenti. Lui, abile maestro dell’intarsio e del mosaico, alla pari di un pittore, nella sua piccola bottega a Collesano, dipinge su supporti lignei con i colori degli impiallacci.
Pino Valenti
Classe 47, nato a Collesano. Ha ideato una tecnica dell’intarsio e del mosaico dallo stile unico e personale usando il legno naturale e colorato. Le sue opere sono presenti in Italia e all’estero
La voce del legno
Per l’intarsiatore collesanese non esiste una creazione artistica senza emozioni. Ogni opera è un messaggio, talvolta evidente, talaltra enigmatico, frutto di una riflessione ponderata. In alcune circostanze, può racchiudere una visione improvvisa, come la scena di un film, un ricordo, una foto ben definita, un’azione quotidiana, persino una o più parole.
A dare forma al suo universo creativo è il legno, che Valenti incontra da adolescente per caso o, sarebbe forse meglio dire, per fortuna.
Lo lavora, acquisendo una familiarità tale da diventare abile ed esperto conoscitore.
“Mio padre, non avendo abbastanza soldi per farmi studiare, terminata la scuola media, mi ha indirizzato verso il mestiere del falegname. In quel periodo ho imparato a fare tutto, poi a 18 anni sono riuscito a trasferirmi a Cefalù per frequentare l‘istituto statale d’arte “
Ed è allora che per lui il legno comincia a diventare fonte di ispirazione.
“Qui mi sono imbattuto in piccoli pannellini di tarsia “
Da quel momento inizia una storia nel segno dell’arte: idee, prove tecniche, sperimentazioni cromatiche, esposizioni, fino ad un’esperienza, consolidata negli anni, che definisce il suo stile.
La maturazione artistica di Pino Valenti è intrisa di una visione della vita che, seppur fatta di alti e bassi, è espressione di una prospettiva del vivere che non conosce limiti ed è contraddistinta da energia e grinta. È il never give up: non mollare mai.
«A 16 anni ho avuto in un occhio il distacco di retina. Avrei potuto cedere allo sconforto. Invece ho deciso di assaporare ogni istante della mia vita. Mi sono messo a giocare a calcio, a lavorare il legno, a dedicarmi all’arte. Ho capito che nulla avrebbe potuto spegnere il mio entusiasmo. E negli anni non sono certo mancate le difficoltà, da quelle economiche a quelle di salute. Ho trovato la forza di rialzarmi e di andare avanti grazie all’amore, all’umanità, ai sentimenti, alle cose belle della mia terra»
E quei piccoli tasselli di legno colorato? Sono essenziali, fonte di felicità. Apparentemente indistinti da singoli, sono nell’insieme garanzia dell’esistenza e diventano opera. Vivono con Pino Valenti, in attesa di essere scelti in ogni giornata. Sembra che chiamino solo lui per lasciarsi disporre e accostare. Lui che sa ascoltare la loro voce.
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